Elemaro Portarovo
Elemaro Tristrano Portarovo, cresciuto nella corte di Castelbruma, è sempre stato più avvezzo alla vita spensierata e alle notti passate a bere birra nelle locande che all'addestrarsi alle armi. Il padre, stanco delle sue intemperanze, lo obbligò a prestare servizio come armigero a
Forte Guardiano, nella speranza di raddrizzare il suo spirito ribelle.
Durante il periodo di addestramento il fratello
Gustavo Adolfo si unì alla
corte del principe Alarico e, finita la leva, Elemaro decise di seguirne le orme. Incline a dissentire con la duchessa
Bianca Portalupo in tema di politica, resta una testa calda dal duello facile e, con l'inaugurazione del nuovo regno nel 1262, è stato designato a trascorre alcuni mesi di quell'anno a
Valleterna sotto la protezione del principato della rosa. Quando il
fratello fu spogliato del titolo e del nome, Elemaro decise di aggiungerlo al proprio, facendosi chiamare Elemaro Tristrano Gustavo Adolfo Portarovo.
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Elemaro Portarovo durante il Torneo della Rosa del 1261 |
Castelbruma
Uomo del Mare
Armigero della Torre
Famiglia Nobiliare
Portarovo, cavaliere di sangue dei
D'Urso
Dicono di lui
"Un giorno mi farà perdere la pazienza...non ho mai visto nessuno più indisciplinato di lui...anzi no. Ecco da chi ha preso. Maledetto Gustavo!"
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- ^ Si lagna Bianca Portalupo, duchessa brumiana.